Data pubblicazione: 06-12-2016
Un’area espositiva di 470 mq, 1500 tonnellate di sabbia utilizzata, nove scultori e un direttore artistico, Richard Varano, per altrettante opere, centomila visitatori nel periodo di apertura che quest’anno va dall’8 dicembre al 12 febbraio 2017: così si presenta il presepe monumentale di sabbia di Jesolo visitato in anteprima da Rachele Risaliti, ospite della città. Tema: “Gli esodi nella Bibbia, quando l’uomo lascia la sua terra”.
Il presepe, alla 15.a edizione, pone l’attenzione al tema dei rifugiati e alla tragedia umana che si sta consumando nel Mediterraneo. A Jesolo, la sacra famiglia di Nazareth assume le sembianze di una famiglia di migranti, e come tale viene rappresentata all’interno di una barca che si appresta a raggiungere la riva. La scena vuole trasmettere al pubblico le sensazioni di insicurezza, le stesse di tante famiglie fuggitive. A fare da corollario al presepe così reinterpretato, le altre sculture raccontano gli esodi nella Bibbia, dalla storia di Abramo, uscito con il suo popolo dalla città di Ur, a quella di Giuseppe, venduto schiavo e riscattatosi fino a divenire consigliere del faraone, dall’avventura di Mosè con il passaggio del Mar Rosso , ultima grande barriera verso la libertà come l’odierno Mediterraneo, al grande esilio del popolo ebreo a Babilonia e la distruzione del tempio di Salomone .
La mostra è arricchita ogni anno da una scultura dedicata ai “portatori di pace”, personalità che si sono distinte universalmente per aver diffuso la pace e la conciliazione tra i popoli. Quest’anno la scultura è dedicata ad un’ intera comunità: l’isola di Lampedusa, porta d’ Europa per migliaia di disperati, dal nome del monumento al migrante che lì è stato eretto.
Il progetto di “Jesolo Sand Nativity” è stato scelto tra centinaia di proposte per essere allestito di fronte alla Basilia Vaticana in occasione del Natale 2018.