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MISS ITALIA 80: ROSSANA MARTINI

Data pubblicazione: 13-06-2019

MISS ITALIA 80: ROSSANA MARTINI

La Miss Italia che Assomiglia alla “Gioconda”

Nel salone delle feste del Grand Hotel Borromées di Stresa risuona la voce di Dino Villani: “dobbiamo votare per il tipo di ragazza da dare in moglie a nostro figlio o per il tipo che vorremmo come amica?”. E’ un appello ormai ‘storico’ ed è rivolto alla giuria che non sa scegliere tra Rossana Martini, di Empoli, la più semplice, la meno appariscente delle due, e l’esuberante Silvana Pampanini, romana. Non è una decisione di poco conto: si sta scegliendo la prima Miss Italia della storia con questo nome. E’ il 1946. La giuria, nella quale figurano nomi come il giornalista Arrigo Benedetti, i registi Vittorio De Sica e Luchino Visconti, il pittore Carlo Carrà, gli attori Isa Miranda e Macario, esponenti locali, in tutto una quindicina di persone, alla fine sceglie la Martini. Il pubblico insorge, elegge Silvana “Miss Italia a furor di popolo” e nasce una rissa tra i sostenitori delle due fazioni che richiede l’intervento dei carabinieri. La Pampanini, simbolo della bellezza procace, inizia una fortunatissima carriera cinematografica. “Miss Italia mi ha cambiato la vita” dirà Silvana, allora ventunenne, ben presto icona della commedie anni ’50.

Ma la prima Miss Italia è la maestrina toscana, 20 anni. Pochi mesi dopo sposa il produttore Nino Krisman e si dedica alla famiglia. Eppure sognava di fare l’attrice e fece alcuni film: “I contrabbandieri del mare” con Rossano Brazzi, “Ai margini della metropoli” nel 1952 con Massimo Girotti e Giulietta Masina, “Thrilling” di Lizzani. Ma il marito la preferiva casalinga. “La teneva come un gioiello”, racconterà tanti anni dopo una cugina. A Empoli la ricordavano come la Miss Italia elegante, eccentrica, ”con l’ombrello a spicchi colorati”. Rossana fu convinta dai genitori a farsi riprendere dal fotografo Lumachi, a Firenze: inviò quindi le foto agli organizzatori che la convocarono con le altre ragazze. Era di una bellezza discreta, non folgorante, carattere dolcissimo, certamente meno ambiziosa e determinata delle altre miss. Vinse perché era “di una bellezza austera, con una vaga somiglianza alla Gioconda”. Nella scelta ebbe un ruolo importante il pittore Carrà. Prima di presentarsi alla sfilata si fece prestare il vestito da una sarta; conquistato il titolo, glielo regalarono.

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