Data pubblicazione: 24-11-2014
“La violenza sulle donne non ha mai un perché” è lo slogan di un video dal titolo “Donna-inDifesa” realizzato dal produttore Lino Ruggiero unitamente all’associazione culturale Alifer, per la regia di Mirko Malavolta. La protagonista è Rosaria Aprea, Miss Eleganza 2014 del Concorso Miss Italia alla quale è stato in precedenza assegnato il titolo di Miss Coraggio per la vicenda di cronaca di cui è stata vittima. Il video, che costituisce uno strumento di sensibilizzazione sociale poiché racconta l’esperienza delle varie forme di violenza subite dalle donne, sarà proiettato domani in occasione della Giornata internazionale dedicata a questo tema di drammatica attualità ed emergenza sociale. Sarà diffuso in particolare sulle reti televisive RTV38 e LAeffe Tv, sui siti web e proiettato in alcune sale cinematografiche in Toscana appartenenti all’ANEC. Il video sarà infine presentato il 27 novembre nel Palazzo Ducale di Lucca come evento organizzato dall’assessorato alle Pari Opportunità della Regione Toscana. Il cast include, oltre all’Aprea, Daniele di Stefano, Rosa Cesare, il Corpo di ballo della New Ballet School di Agliana (Pt) e 50 comparse femminili.
Intanto, stasera lunedì 24 novembre, alle 21,05 su Rai3, la sesta puntata di “Amore criminale” condotta da Barbara De Rossi sarà tra l’altro dedicata a Rosaria Aprea, “la ragazza di 22 anni che ha sfilato sulla passerella di Miss Italia a Jesolo portando sul corpo i segni della relazione con Antonio Caliendo”, come annuncia il programma. Nel corso della puntata sarà intervistata Patrizia Mirigliani che ha dedicato a Rosaria il titolo di “Miss Coraggio” di Miss Italia, eleggendola a simbolo della violenza contro le donne. Ospiti in studio, l’attore Enrico Lo Verso, che leggerà il testo di una denuncia sporta dai parenti di Rosaria, Anna Costanza Baldry, psicologa e criminologa, gli avvocati della ragazza, Carmen Posillipo e Giuseppe Foglia e la stessa Rosaria Aprea, ripresa anche durante le finali di Jesolo alle quali ha partecipato.
Foto: Giulia Breschi
